La superficie delle che a occhio nudo appare liscia e compatta, in realtà una struttura porosa, che favorisce scambi con l’ambiente. Per questo la perla con il tempo perde acqua, e il contatto con la pelle le fornisce l’umidità necessaria per reintegrarne una parte. Per lo stesso motivo, i gioiellieri più esperti, quando espongono alle luci della vetrina le loro perle, aggiungono anche un piccolo contenitore d’acqua. Un tempo si diceva che l’acqua migliore per lavare le perle fosse quella del mare, il loro ambiente naturale. Non è vero: l’acqua salata favorisce la disidratazione. La più indicata è quella distillata.
No ai profumi. Le perle indossate si conservano meglio a patto però di prendere alcuni accorgimenti. La perla è fatta di aragonite, minuscoli cristalli di carbonato di calcio, cementati da colchiolina, una sostanza organica prodotta dal mollusco. Queste sostanze sono alterate da agenti chimici come gli acidi e i grassi. Quando si indossa un gioiello di perle è bene dunque non utilizzare sulle zone a contatto profumi, creme o altri cosmetici.
