La comparsa ditale simbolo si deve al matematico inglese Robert Recorde che, nella sua opera di algebra del 1557, The whetstone of witte, introdusse il simbolo = (molto simile a quello usato oggi, salvo che per la maggiore lunghezza) con la seguente motivazione: «Userò una coppia di parallele o linee gemelle di una certa lunghezza, perché non c’è alcunché di più uguale di una coppia di gemelli».
Precedenti. Prima di lui si usavano le parole latine aequatur (“è uguale a”), aequalis, aequalia, aequantur, aequales. Molti autori del Seicento continuarono a utilizzarle, anche se Cartesio introdusse invece una doppia barra verticale ( || ). Gli antichi Egizi e i Babilonesi usavano espressioni del tipo «Se aggiungi 4 a 3, il risultato è 7» e non possedevano segni particolari, così come gli algebristi medioevali.
