in

Adidas si rinnova con l’oceano

Il colosso dell’abbigliamento sportivo ha annunciato la produzione di scarpe realizzate con i rifiuti dell’oceano.

Nel mese di novembre verranno lanciate sul mercato 7000 paia di sneakers “ocean made”, composte dal 95% di plastica riciclata e recuperata dal fondo delle acque oceaniche indiane ed il 5% da altri materiali riciclati.

L’azienda, con lo scopo primario di sensibilizzare l’opinione pubblica e di aiutare l’ambiente con il problema dell’inquinamento dei mari, mira ad espandere questo tipo di lavorazione ad altri capi della linea e ad eliminare la plastica dal processo di produzione : “Ne produrremo un milione nel 2017 – ha spiegato un portavoce a The Verge -. Ciò a cui miriamo è l’eliminazione della plastica vergine dal nostro processo di produzione e distribuzione“.

Questa iniziativa vede la collaborazione di Adidas con Parley for the Oceans, nota associazione ambientalista, da anni in prima linea contro l’inquinamento marino.

La vision di entrambi è quella di “ripensare il design dei prodotti e aiutare a ridurre il problema della plastica nelle nostre acque”, il tutto attraverso l’implementazione della strategia A.I.R. (avoid, intercept, redesign) di Parley.

Il loro nome sarà UltraBOOST Uncaged Parley, il loro design ispirato alle onde e sarà possibile acquistarle online e in store.

Secondo una recente ricerca presentata al World Economic Forum entro il 2050 gli oceani conterranno un quantitativo maggiore di plastica che di pesci (a parità di peso). Oggi la plastica presente negli oceani è pari a oltre 165 milioni di tonnellate e solo il 5% dei prodotti plastici utilizzati tutti i giorni viene riciclato.

Uno scandalo.

 “Nessuno salva gli oceani da solo. Ognuno di noi può avere un ruolo nella risoluzione del problema – ha affermato Cyrill Gutsch, fondatore di Parley for the Oceans -. È compito delle industrie creative reinventare i materiali, i prodotti, i modelli di business. Il consumatore può aumentare la domanda in linea con il cambiamento”.

Cosa ne pensi?

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caricando...

0

Cosa accade quando un food artist gira video ricette come i grandi registi?

Nasce a Milano la bottega solidale a km zero per disoccupati