Si chiamerà ZeroPerCento l’emporio che venderà prodotti sfusi a chilometro zero e che, grazie agli utili, aiuterà le famiglie in difficoltà ad acquistare senza spendere soldi.
L’idea di fondare la cooperativa sociale Namastè insieme ad altri ragazzi è di Teresa Scorza, ventottenne gallaratese, che ha deciso di mettere a disposizione la sua competenza e le sue capacità acquisite lavorando in ambito amministrativo e di project management per diverse realtà sociali.
Il fulcro del progetto parte dal desiderio di reinserire nel tessuto economico cittadini milanesi che sono disoccupati da almeno sei mesi (il 30 per cento di loro apparterrà a categorie svantaggiate), affidandogli la gestione della bottega.

Teresa ha sempre avuto come obiettivo quello di dedicarsi ai bisogni e alle necessità degli altri. É proprio questo ad averla motivata nell’impresa di creare un punto di reale aiuto nel sociale, cominciando con l’assunzione di 5 dipendenti, poi 10 nella speranza di poter crescere il più possibile.
Questo almeno è l’obiettivo iniziale. Tutti potranno contare su una collaborazione lavorativa retribuita per 9 mesi e inizieranno un percorso di formazione e di ricerca di un’occupazione esterna all’emporio.
Il progetto consentirebbe, quindi, di fornire attraverso un impiego temporaneo un ponte tra il periodo di staticità, spesso fonte di disagio e demotivazione, e la ricerca di un lavoro adatto alle competenze di ciascuno.
L’emporio solidale, ancora in cerca di uno spazio adatto, vuole anche essere un vero e proprio centro di ascolto e una “scuola dei mestieri”, oltre che consentire a famiglie in difficoltà di fare la spesa in bottega senza pagare in contanti, bensì attraverso punti assegnati in base a criteri oggettivi, quali: mesi di disoccupazione, figli a carico, reddito annuo, canoni di affitto e non solo.
La raccolta fondi tramite la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso è conclusa, ma le necessità sono tante e gli aiuti ben accetti; il sitofornisce i dati per eventuali donazioni.