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Aquiloni per produrre energia elettrica, in Scozia nasce la prima centrale

Frankenstein Junior. Solo pronunciando queste due parole, gli amanti del capolavoro di Mel Brooks vedono scorrere davanti ai propri occhi una carrellata di scene del film. Tra queste, probabilmente, ve ne tornerà in mente una che può essere considerata una sorta di “predizione”. Mi riferisco al punto in cui Igor viene mandato sul tetto del castello per lanciare in aria un aquilone, con lo scopo di raccogliere energia per riportare in vita la Creatura.

Nel cult del cinema avevano già illustrato quello che nel prossimo mese di marzo avverrà in Scozia. E, no, non ci riferiamo al riportare in vita un cadavere.

Nel sud ovest scozzese il 2017 verrà ricordato per la messa in funzione della prima centrale elettrica azionata ad aquiloni. Grazie alla Kite Power Solutions, quella che poteva apparire come un’ennesima idea bislacca del film, è stata tramutata in realtà. Si tratta di un’idea che rende ancora più green una fonte di energia rinnovabile: la produzione di energia tramite il vento è già utilizzata, ma in questo modo non c’è bisogno di sfruttare turbine, diminuendo ancor di più l’impatto che si ha sull’ambiente.

A rendere ancor più appetibile il progetto è anche il fatto che l’energia così prodotta non richiederebbe grandi investimenti in denaro né eccessivi costi di gestione. Su larga scala si prevede infatti che il costo di questo tipo di energia possa aggirarsi intorno ai 5 centesimi per kWh, ovvero la metà di quella che oggi si produce tramite impianti eolici off-shore.

Anche il funzionamento è semplice: una volta raggiunti i 450 metri di altezza grazie alla spinta del vento, gli enormi aquiloni, che possono raggiunger anche i 70 metri quadrati, azioneranno una catena che mette in modo un alternatore, capace di produrre elettricità. Potendo arrivare ad altezze così elevate, ben superiori a quelle delle normali turbine, riescono a raggiungere punti in cui i venti sono molto più forti.

Ultimo punto a favore del nuovo impianto, se ancora ce ne fosse bisogno, è l’estrema facilità con cui può essere smontato e riposizionato altrove. Secondo la Kite Power Solutions dovrebbero infatti esserci solo una decina di giorni all’anno durante i quali gli aquiloni non saranno in grado di produrre energia, ma comunque, in caso di maltempo o di assenza di correnti d’aria, potranno essere velocemente smontati e spostati in zone migliori, mantenendo continua la fornitura.

In un periodo nel quale molto ha fatto e fa discutere la decisione del governo britannico di approvare la costruzione di una nuova centrale nucleare nel Somerset, ha creato ancor più dibattito sapere che un impianto con 1000 aquiloni potrebbe produrre la stessa energia. Evidentemente con minor impatto e molti meno rischi.