Il guanto di paraffina serviva a scoprire se una persona aveva sparato da poco. Il materiale dell’innesco dei proiettili, infatti, vaporizza con lo sparo ma risolidifica subito e si deposita su mani, viso e abiti. Esistono soluzioni chimiche che reagiscono con questi residui, ma sono corrosive e non si possono applicare sulla pelle. Si usa allora la paraffina, scaldandola e cospargendola sulle mani del sospetto. Questo guanto” ingloba le tracce dell’esplosione, poi si rimuove e si effettua su di esso l’analisi: i residui dello sparo risaltano sotto forma di macchie blu. Ma allo stesso modo risaltano pure fertilizzanti, saponi ecc. e si rischia quindi di accusare persone innocenti. Per questo la prova è stata abbandonata.