Galeno (129-200 d. C.) parla della produzione vera e propria di sapone con grassi, calce e ranno (acqua bollente filtrata attraverso uno strato di cenere). Acido grasso. «Chimicamente il sapone è un sale di un acido grasso con la proprietà di avere un’estremità le cui molecole contengono legami polari (alcuni atomi hanno forte tendenza a cedere elettroni e altri ad acquistarli), solubile in acqua, e una catena di atomi di carbonio solubile in composti organici non polari» spiega Elisabetta Ammannati, chimica cosmetologa.
Macchia inglobata. «Una volta disperso in acqua, il sapone orienta la parte polare verso
molecole d’acqua e l’altra parte verso lo sporco o l’unto. La macchia viene così inglobata

una struttura (micella) formata da più molecole di sapone, in cui la parte solubile nei composti organici è orientata proprio verso la macchia. Lo sporco viene così dissolto nella micella e quest’ultima, con il risciacquo o lo sfregamento della superficie, viene facilmente allontanata».