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Il più grande aiuto per i dislessici arriva da un carattere tipografico

Molte delle idee più sorprendenti che vengono alla luce, traggono la loro ispirazione dalla vita di tutti i giorni. Questo progetto è nato in modo semplice, ma sta completamente cambiando e migliorando la vita di tutte le persone affette da dislessia.

Tutto ha avuto inizio qualche anno fa, quando Federico Alfonsetti, torinese impiegato in una casa editrice, ha notato che il migliore amico del figlio, un bambino di 8 anni di grande intelligenza, aveva serie difficoltà nel riuscire a fare i compiti. La sua prima reazione è stata quella di provare a capire cosa succedesse al bambino e come poterlo aiutare.

Alfonsetti si è così rivolto ai genitori del piccolo, i quali gli hanno spiegato che il figlio soffriva di dislessia e che ciò lo portava ad avere particolari problemi con la lettura e la scrittura. Primo fra tutti, non tanto la capacità di leggere, quanto il capire quello che trovava scritto, il riconoscere i caratteri.

Una volta stabilito quale fosse il “mostro” contro cui combattere, quale la situazione da risolvere, come un “deus ex machina” dei tempi moderni, Alfonsetti ha preso carta e penna e ha deciso di disegnare un nuovo font. Può sembrare paradossale cercare di risolvere un problema di lettura con l’utilizzo di un carattere, ma è proprio così: dopo 5 anni di lavoro e studio, l’uomo è riuscito a creare un font completamente privo di barriere di lettura.

EasyReading, questo il nome scelto per lo speciale carattere, è ad oggi l’unico font ad alta leggibilità al mondo, come confermato da numerose ricerche scientifiche. Ciò che lo rende tale è il fatto di non avere lettere uguali. Ad esempio, la b non è scritta come un d girata in senso opposto, ma presenta tratti e contorni completamente differenti, in modo che le lettere siano facilmente distinguibili l’una dall’altra e non possano portare a scambiarle. L’idea di base, insomma, è semplice: lavorare e modificare quelle che in gergo tipografico sono chiamate “grazie”, ossia quella sorta di riccioli che caratterizzano il contorno dei caratteri tipografici. Il risultato è abbastanza sorprendente: i dislessici riescono a leggere molto più velocemente e commettendo meno errori.

EasyReader si è ritagliato una buona fetta di consensi e viene già utilizzato per libri e siti internet. Il progetto, però, si sta allargando a macchia d’olio: si attende venga utilizzato nel mondo della segnaletica, è stato utilizzato nella scorsa edizione del Salone del gusto di Slow food, al museo del Cinema, a Milano presso Palazzo Reale, in Triennale e al museo Poldi Pezzoli e il ministero italiano dello Sviluppo economico gli ha riconosciuto un incentivo finanziario. Un team di cinque persone è incaricato ora di promuoverlo in tutto il mondo, perché venga sfruttato in ogni possibile settore.

Le soddisfazioni per Alfonsetti non mancano, quindi. Prima fra tutte, però, è forse quella di vedere il figlio e il suo amico ormai prossimi alla maturità.