Qual è la cosa più importante per far sì che un’azienda funzioni al meglio? Un buon capo? Ne siete sicuri?
Vi parleremo adesso di due realtà che probabilmente vi faranno ricredere.
Iniziamo da Freitag, una società svizzera, di Zurigo, che crea borse ed accessori con teloni di camion riciclati. Si tratta di un’azienda decisamente “hypster”, con un un-casual friday (il venerdì formale) al posto del tradizionale venerdì nel quale ai dipendenti viene concesso di potersi vestire in modo più informale.

Ma la sua particolarità non sta qui. Almeno non la sua più grande caratteristica.
Ciò che più contraddistingue questa azienda, infatti, è la completa riorganizzazione lavorativa, che comporta la cancellazione delle figure di Ceo, Coo, Cfo e tutte queste sigle che, ammettiamolo, spesso non sappiamo neanche a cosa corrispondano, ma che tanto occupano i quadri dirigenziali delle nostre imprese.
Nessun capo, quindi, ma ognuno deve mettere la propria parte in quest’ottica. Ciascun lavoratore è responsabile dell’azienda allo stesso modo. Sul sito i dipendenti divengono perfino modelli per il marchio. Come a dire che camminando uno accanto all’altro e dividendo responsabilità e lavoro, si riesce ad andare più lontano.
La Freitag non è però l’unico esempio che conferma che anche lavorando in gruppo, senza avere una guida racchiusa in un solo soggetto, si possano ottenere ottimi risultati.
Crisp, un’azienda svedese di consulenza informatica, ha rinunciato ad avere un amministratore delegato addirittura 9 anni fa. Colui che ricopriva l’incarico si è ritrovato ad ammettere che la sua figura fosse inutile (in Italia probabilmente non sentiremo mai una tale ammissione, ahinoi!). Ogni impiegato si ritrova così ad essere il “numero uno” dell’azienda. Tutti per uno, uno per tutti. Come dei veri Moschettieri i dipendenti sono guidati da tutti e nessuno.
I 40 lavoratori operano con un’organizzazione orizzontale, improntata su reazioni rapide e grande trasparenza. In un ambiente di lavoro del genere, com’è facile immaginare, deve regnare l’armonia, perché l’insieme del lavoro è davvero rappresentato dalle singole parti che lavorano in sinergia e con uguali responsabilità. Tutto questo è pienamente raggiunto e, forse anche per questo motivo, il livello di felicità dei dipendenti è alto.
Ed è questo l’aspetto che viene messo al primo posto dall’azienda: che i suoi impiegati siano soddisfatti e felici. Per questo molto spesso vengono sottoposti a questionari, che vengono poi rapidamente controllati, in modo da tenere monitorato ogni aspetto che abbia bisogno di essere sistemato.
L’obiettivo armonia alla Crisp viene prima ancora del fatturato (che comunque è di 6 milioni di euro ed in continua crescita).
Già Darwin diceva che “nella lunga storia del genere umano hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare ed a improvvisare con più efficacia”. Di anni nel frattempo ne sono passati ancora molti, ma queste nuove realtà continuano a confermare le parole dello scienziato anche in campo lavorativo.
Quindi ve lo richiedo: è davvero fondamentale avere un capo?