Giovanna Salvioni, antropologa, ha studiato le 5 azioni principali della testa: annuire, scuoterla, girarla, dondolarla, spingerla all’indietro.
Annuire. Il movimento è come un preliminare dell’inchino, gesto di sottomissione, e pertanto di assenso. Annuiscono moltissimi popoli, dagli eschimesi ai figiani, dai cinesi a molti gruppi tribali africani. Gli abitanti dello Sri Lanka, invece, per comunicare il proprio consenso dondolano la testa da un lato all’altro.
Scuotere la testa. La testa gira da sinistra a destra con uguale forza, ripetutamente, comunicando dissenso e rifiuto; il gesto si fa risalire al movimento che i neonati compiono per rifiutare il cucchiaino o la mammella, come un cibo non gradito o in eccesso.

Girare la testa. In alcune zone dell’Etiopia, per dire “no”, si gira la testa solo da un lato.
Dondolare la testa. La testa si inclina da una parte all’altra descrivendo un arco. Questo movimento significa “sì”, tra bulgari, greci, jugoslavi, turchi, iraniani, bengalesi. Forse ha il significato di “ti do il mio orecchio, ti presto orecchio”, quindi disponibilità all’interlocutore.
Spingere la testa all’indietro. E’ l’opposto del gesto di annuire. E un gesto diffuso in Grecia, Turchia, Cipro, Iugoslavia, a Malta e in Sicilia. Tra i maori della Nuova Zelanda, in alcune zone delle Filippine e tra i dayak del Borneo, invece, il gesto significa “sì”.