Passi avanti in questa direzione sono stati fatti, ma ci si chiede spesso quanto effettivamente sia possibile staccarsi dalle “vecchie” fonti di energia, se sia possibile farne a meno.
Stoccolma già da qualche anno ha dato un chiaro segnale in tal senso, con la costruzione di un nuovo quartiere, Hammarby Sjöstad (letteralmente “città d’acqua”), un’ex area industriale completamente rinnovata e trasformata in un quartiere ecologico. Duecento ettari riportati alla vita e resi indiscutibilmente green: con uno scarsissimo impatto ambientale, il quartiere è completamente autosufficiente, grazie all’utilizzo di sole energie rinnovabili. Non può mancare, così come richiama il nome della zona, una centrale idroelettrica, ma a fornire energia agli oltre ottomila appartamenti esistenti ci sono anche pannelli solari, biogas e auto ad idrogeno.
Ad Hammarby anche i rifiuti ritornano a nuova vita: dagli scarichi domestici vengono raccolti in cisterne sotterranee dove vengono trasformati in biogas, utilizzato per le cucine delle abitazioni; altri rifiuti, raccolti in diverse cisterne, vengono poi riciclati; quelli non riciclabili, infine, vengono bruciati in appositi inceneritori, grazie ai quali si produce calore per coprire il 47% del riscaldamento domestico. Il restante 53% viene coperto con l’utilizzo dell’acqua di scarico e la combustione di olio biologico.

I pannelli solari, infine, producono energia elettrica per gli spazi comuni e soddisfano la metà del fabbisogno di acqua calda degli abitanti.
Questo modello, che si può considerare “a circuito chiuso,” è stato il primo e il più innovativo progettato e realizzato e uno dei suoi punti di forza sta nel coinvolgere in prima persona i cittadini, rendendoli protagonisti di una nuova politica ambientale.
Il resto del mondo, però, non è stato a guardare. Numerose sono, infatti, le città che hanno avuto una svolta green. Da Reykjavik a Portland, da Vancouver a Copenhagen, passando per Oslo e Londra; queste sono solo alcune delle metropoli che si sono reinventate e hanno cercato di proiettarsi verso un futuro più sostenibile e vivibile.
Anche in Italia il vento del cambiamento sta soffiando, sebbene sia ancora una brezza, se confrontato con i passi da gigante fatti in molti altri Paesi: a Torino e Firenze si sono registrati numerosi interventi sul trasporto pubblico e nella costruzione di nuovi edifici e a Milano sono stati realizzati alcuni quartieri sostenibili. Ad Assago, Milanofiori Nord è stato costruito con elevata qualità e sostenibilità ambientale e il complesso residenziale di via Cenni, in città, favorisce il risparmio economico, energetico e il rispetto dell’ambiente. Infine, come non ricordare il Bosco verticale, che oltre ad aver ottenuto il premio come grattacielo più bello al mondo, è stato premiato anche come il più innovativo. Le oltre duemila essenze erboree che ricoprono le facciate comportano, infatti, numerosi benefici sia dal punto di vista ambientale che quello climatico e faunistico.
Un primo passo, ma, come un viaggio, anche il cambiamento inizia così.