Consci del fatto che ci troviamo in un millennio iper-tecnologico, governato da app e smartphone, per aiutare i migranti Medici Senza Frontiere e IBM Italia hanno progettato un’applicazione che ha l’obiettivo di assistere al meglio i profughi, i rifugiati e i richiedenti asilo che necessitano di cure lungo le tappe del loro viaggio. Si chiama “People on the Move” (POM), può integrare IBM Watson Analytics e supporterà il lavoro delle équipe di Medici senza frontiere impegnate nei Balcani, in Sicilia o in nave per il soccorso in mare nel Mediterraneo. Gli operatori utilizzando appositi tablet, possono inserire in modo immediato i dati medici dei pazienti a prescindere dalla connessione. I dati complessivi raccolti in forma anonima confluiscono in tempo reale in un unico database, consentendo a Medici senza frontiere di ottimizzare la propria risposta medico-umanitaria e rafforzare il proprio impegno affinché a tutte le persone in fuga vengano garantite assistenza e condizioni di vita dignitose.
La responsabile medico di Msf Vittoria Gherardi, ha spiegato che spesso lungo le rotte della migrazione, le équipe si trovano ad assistere gruppi numerosi di persone, in continuo movimento e in contesti mutevoli e precari, campi profughi improvvisati, cliniche mobili, porti o addirittura in mare e che questa tecnologia fornirà rapide risposte nelle diverse situazioni ai bisogni medici dei pazienti, per aiutarli al meglio nei pochi momenti del viaggio in cui qualcuno si prende cura di loro.
La app è stata promossa dalla Fondazione IBM Italia nell’ambito del programma Impact Grants, un’iniziativa pro-bono che ha l’obiettivo di supportare le Ong mettendo a disposizione le competenze e gli strumenti tecnologici più avanzati. Dopo una prima fase di test, l’applicazione è oggi in uso in tre progetti. In Serbia, dove Msf offre assistenza attraverso cliniche mobili nei campi al confine con l’Ungheria e nei parchi di Belgrado, è stata utilizzata per 2444 consultazioni mediche, 206 sessioni individuali di salute mentale e 174 sessioni di gruppo in soli due mesi, a opera di due team di medici e psicologi. A Trapani viene impiegato da Msf nei centri di accoglienza straordinaria dove fornisce servizi per la salute mentale. Sulla nave Bourbon Argos, infine, il tablet viene usato dal team medico che raccoglie sia dati medici individuali dei pazienti assistiti, sia dati aggregati dei diversi soccorsi, creando una banca dati in continuo divenire, che potrà potenzialmente essere estesa ad altri progetti lungo le rotte della migrazione.

L’utilizzo di People on the move consentirà a medici ed epidemiologi di comprendere e agire, grazie a tutti i dati raccolti, in un modo più specifico e veloce. Con l’introduzione di Watson Analytics, i dati potranno essere analizzati utilizzando le capacità predittive e prescrittive del cognitive, consentendo alle squadre sul territorio la scoperta di informazioni nuove e obiettive.
Considerando la miriade di app spesso frivole e inutili, questa si differenzia per essere virtuosa e utile, consentendo di dare un aiuto concreto ai migranti che si trovano in contesti di precarietà e incertezza, da un lato, e a Medici senza frontiere di acquisire dati utili per elaborare strategie d’aiuto vincenti, dall’altro.
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