La prima trasmissione di un’immagine avvenne a Londra nel 1926, realizzata dallo scozzese John Logie Baird. Tutto quello che si riuscì a vedere fu una debole ombra rosata, per la luce al neon del ricevitore. Le prime trasmissioni iniziarono nell’agosto del ‘28, da parte di due stazioni Usa. Due mesi prima erano state messe in vendita le prime tv. La prima trasmissione a colori avvenne, sempre negli Stati Uniti, nel 1953.
Precedenti. Tutto era cominciato prima: nel 1876 il tedesco Eugen Goldstein scoprì che in un tubo a vuoto (un tubo di vetro svuotato dell’aria, nel quale le due estremità avevano un diverso potenziale elettrico) scorre un flusso di radiazioni dal polo negativo (catodo) a quello positivo (anodo). Quelle radiazioni (raggi catodici) generavano nel punto di arrivo un fenomeno di fluorescenza. Nel 1888, un altro tedesco, Heinrich Hertz, scopri le radioonde, e Guglielmo Marconi nel 1894 inventò l’antenna. Quando si scopri che un fascio di raggi catodici modulato da un campo magnetico poteva “dipingere” un’immagine su uno schermo, si apri definitivamente la strada verso la tv.
