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Analizzatori portatili: laboratori in palmo di mano

Per la serie mai più senza, e per la gioia degli amici del H.A.C.C.P. le ultime tendenze americane in materia di gadget per consumatori propongono prodotti innovativi: i pocket-size labs, ovvero degli analizzatori tascabili in grado di sostituirsi in maniera micro, a reali laboratori.

Questi mini laboratori portatili consentono di realizzare istantaneamente dei test chimici dell’oggetto sul quale vengono puntati, un vero e proprio gadget a prova di segugio insomma. Questa invenzione potrebbe inoltre essere sfruttata nei più disparati campi, dall’alimentazione alla medicina, assicurando notevoli benefici. Uno dei primi analizzatori tascabili sviluppati utilizzando la tecnologia spettroscopica si chiama SCiO ed è stato ideato dalla start-up Consumer Physics, con lo scopo di monitorare i diversi alimenti che entrano in gioco in un regime dietetico e controllare i farmaci per assicurarsi che non siano contraffatti. Consumer Physics per realizzare questa minitecnologia a portata di mano ha lanciato una campagna di crowdfunding su Kickstarter che ha raccolto più di 2,5 milioni di dollari. 

Avendo raggiunto un risultato notevole, l’azienda ha deciso di sviluppare anche nuove app per ampliare gli usi degli analizzatori tascabili. Oltre alle diete e alla medicina si parla infatti anche di un utilizzo su scala industriale e tessile. Dror Sharon, il CEO di Consumer Physics, durante un’intervista alla rivista americana IEEE Spectrum, ha spiegato che potrebbero aprirsi delle nuove prospettive, considerando che attualmente esistono dei problemi che si potrebbero risolvere solo attraverso l’uso di questo sensore. A rigor di cronaca bisogna ammettere che l’azienda non fa assolutamente riferimento ai benefici che si potrebbero ottenere se lo strumento venisse impiegato per contrastare l’utilizzo di droghe la cui provenienza risulta sconosciuta. Di certo appare palese che SCiO avendo la capacità di controllare le sostanze presenti negli stupefacenti si rivelerebbe uno strumento di tutela indispensabile per tutti i consumatori.

C’è un ulteriore piccolo analizzatore tascabile: si chiama MyDx ed è uno strumento che si fa spazio in questo campo ‘tossicologico’ in cui i primi esperimenti erano rivolti proprio all’analisi dei semi di piante di marijuana. Associato a questo analizzatore vi è inoltre l’App CannaDx, in grado di elencare gli effetti benefici così come le controindicazioni del bocciolo preso in esame. Il gadget ‘spifferone’ costa 700 $ ed è andato letteralmente a ruba in pochissimo tempo. Gli acquirenti sono tutti ovviamente inseriti nel business delle droghe leggere e sono interessati a migliorare le loro procedure di coltivazione in un caso e di acquisto nell’altro.

Anche MyDx, così come SCiO, ha sviluppato con il tempo nuove funzioni, e attualmente può essere utilizzato per controllare la qualità del cibo ma anche quella dell’acqua e dell’aria. I suoi creatori, sostengono che la scienza delle droghe leggere rappresenti la vera strada su cui insistere.

Questi sistemi innovativi, se applicati sul campo delle sostanze stupefacenti hanno due aspetti interessanti e controproducenti,: da una parte potrebbero portare i venditori di sostanze stupefacenti a lucrare limitando la purezza del prodotto venduto e dall’altro saranno fondamentali per rendere i fruitori più consapevoli ed informati circa le sostanze utilizzate.

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