La proiezione prodotta dalla tecnologia, quella più incredibile impalpabile e onirica, è di certo quella generata dagli ologrammi. Da bambina, queste immagini, intraviste nei film americani, hanno sempre portato alla mia mente l’idea che si avvicinassero alla magia generata dalle mani di aspiranti stregoni.
Senza cercare queste immagini in film futuristici come Star Wars o Avatar, per trovare la bellezza della magia artificiale un team di ricercatori dell’Università australiana RMIT ha creato l’ologramma più sottile al mondo, aprendo così la strada per l’integrazione della tecnologia olografica 3D nei prodotti di elettronica di consumo, tra cui gli smartphone. Il prof. Ming Gu, coordinatore dell’intero progetto, ha annunciato questo passo in avanti per la tecnologia elettronica.
Come ha spiegato il prof. Ming Gu, nella ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications gli ologrammi convenzionali sono generati dai computer e per questo motivo sono esageratamente grandi per i dispositivi elettronici, mentre quello generato dai ricercatori è in grado di superare queste barriere dimensionali, in quanto è realizzato grazie all’utilizzo di un semplice e veloce sistema di scrittura laser diretta, rendendolo così adatto per applicazioni su vasta scala e produzione di massa. Il nano-ologramma come definito dal team di ricercatori, è realizzato con un sistema semplice, è in grado di essere visualizzato senza la necessità di indossare occhiali 3D ed è mille volte più sottile di un capello umano.

Integrare gli ologrammi nell’elettronica di consumo renderebbe irrilevante la dimensione dello schermo. Un pop-up olografico 3D sarà in grado di consentire la visualizzazione di una quantità enorme di dati, cosa impossibile da fare oggi con uno smartphone.
La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo di un materiale isolante topologico, che tiene l’indice di riflessione basso nello strato superficiale. Il prossimo passo sarà l’integrazione di questa tecnologia negli schermi LCD, che richiede però un’ulteriore riduzione della dimensione dei pixel del nano-ologramma. Come spiegato dal professore Gu, infatti, la tecnologia olografica 3D ha il potenziale per rivoluzionare differenti settori, quali la diagnostica medica, l’educazione, l’archiviazione dei dati, la difesa della privacy e la sicurezza informatica.
Questa nuova scoperta dona a noi tutti l’illusione di essere trasportati in un futuro a portata di smartphone, raggiungibile comodamente dal divano di casa, senza il bisogno di essere funambolici agenti speciali né apprendisti stregoni.