L’artista catalano Neil Harbisson, dal 2004, ha impiantata nel cranio un’antenna che gli permette di ascoltare il suono dei colori.
Affetto da una rara malattia visiva, chiamata acromatopsia, Neil non si è accontentato di vedere il mondo in bianco e nero. ”La mia testa è diventata un carillon. Posso sentire il cielo, posso ascoltare gli occhi di mia madre e gli arcobaleni”.
La scelta di diventare un cyborg, però, non è solamente il traguardo di una cura che la medicina non ha saputo trovare, ma rappresenta soprattutto il desiderio di affermazione in quanto forma d’arte che trascende i sensi, per così dire, “terreni”.

“Non mi sento di usare la tecnologia ne di indossarla. Sento di essere la tecnologia. Non percepisco la mia antenna come un dispositivo, la percepisco come parte integrante del mio corpo. La percepisco come un organo”.
L’apparecchio che spunta fuori dalla sua folta chioma bionda si chiama “eyeborg” ed è una mini telecamera in grado di cogliere i colori e di convertirli in onde sonore in tempo reale tramite conduzione ossea.
ripleys-com
Harbisson è arrivato a memorizzare 360 frequenze tra tonalità e saturazioni.
Dopo anni di ricerca in diverse università mondiali, il chip installato all’interno del cranio è stato aggiornato incredibilmente. Non solo riesce a percepire sfumature impercettibili a qualunque occhio umano, ma – rullo di tamburi – è oggi diventato un dispositivo bluetooth; la sua testa può quindi ricevere chiamate o connettersi a dispositivi a lui vicini.
In attesa che venga arruolato nei prossimi fumetti della Marvel e che il suo eyeborg si evolva in un super potere, approfittiamo del presente per apprezzare le sue opere d’arte.
Dipinge volti, discorsi, melodie. Quadri coloratissimi che ritraggono la percezione del suo mondo cybernetico ad hertz. Traspone, dunque, suoni in colori. Esiste un’applicazione ad hoc in grado di ascoltare i suoi quadri attivando la videocamera del telefonino.
“Ho dipinto un discorso di Hitler ed uno di Martin Luther King, traducendo il suono della loro voce in colore. Dopo di che ho chiesto alla gente di indovinare quale fosse di chi. Li hanno spesso scambiati”.
(“I have a dream ” di Martin Luther King a sinistra – Hitler a destra)