Lo scorso fine settimana all’università di Modena e di Reggio Emilia si è tenuta la premiazione del Premio nazionale dell’innovazione 2016. L’ambito riconoscimento è andato alla squadra di Torino Panoxyvir che, dopo essersi aggiudicata numerosi premi e le più importanti competizioni tra Startup, è riuscita a sbaragliare la concorrenza anche questa volta.
I dottorandi Valeria Cagno e Andrea Civra ed i docenti David Lembo e Giuseppe Poli dell’università San Luigi Gonzaga di Orbassano, sono i volti e le menti dietro alla miglior innovazione tra le 64 in concorso: la loro idea è stata quella di creare uno spray nasale per combattere il raffreddore. I quattro si sono portati a casa un assegno di 25 mila euro, che utilizzeranno per proseguire gli studi preclinici sul farmaco. Come spiegato dal capo del laboratorio di Virologia molecolare e ricerca antivirale di Orbassano, David Lembo, i primi risultati dei test condotti avvalorano la loro tesi e la squadra vorrebbe quindi arrivare velocemente a sperimentare il farmaco sull’uomo.
Ad oggi non esistono in commercio farmaci che possano prevenire il raffreddore. L’unica cosa su cui si può contare sono medicinali che ne allevino i sintomi, ma nulla che prevenga il rhinovirus, che causa il raffreddore. Trascorriamo quasi 5 anni della nostra vita con naso tappato e tosse, ma questa nuova invenzione potrebbe completamente cambiare la situazione.

Come spiegato da Lembo, infatti, lo spray è a base di ossiteroli (molecole prodotte dal nostro organismo che hanno la capacità di modificare la composizione delle membrane cellulari), la cui azione, se diretta verso le nostre cellule, renderebbe particolarmente improbabile sviluppare ceppi di virus del raffreddore in grado di resistere al farmaco.
Questo fattore ha sicuramente influenzato molto nella scelta di questo progetto come vincitore del premio. A ciò, però, si è andato ad aggiungere anche il fatto che i consulenti finanziari del team abbiano stimato un mercato potenziale che si aggirerebbe intorno ai 10 miliardi di euro all’anno tra Europa e Stati Uniti. Il Panoxyvir potrebbe avere infatti ampio smercio, considerando il grande aiuto che potrebbe dare a soggetti che soffrono d’asma, broncopneumopatia ostruttiva o immunodepressi, tutte persone per le quali contrarre un raffreddore potrebbe essere rischioso.
Ora il gruppo di lavoro spera di poter proseguire il proprio studio, riuscendo ad avere maggior dialogo con investitori privati. Nel frattempo il brevetto del farmaco verrà esteso anche a Stati Uniti, Canada, Australia, Cina e Giappone.