Vi parliamo di una novità in campo scientifico che vi farà venire la pelle d’oca per la meraviglia… ma non solo per quella. Novità di cui si parla nella rivista Science Advances e che proviene dai laboratori del National Institute of Science and Technology di Ulsan della Corea del Sud.
Vi starete chiedendo di cosa si tratti. Ve lo diciamo subito! Parliamo di Cerotti Smart che trasmettono voci e suoni alla pelle.
Possibile? Sì.

Questi cerotti sono membrane sottilissime e contengono un reticolo di fili d’argento rivestito di strati di polimeri capaci di condurre segnali acustici. Per capire quanto sono sottili, pensate alla pellicola dei tatuaggi finti.
Possono funzionare come altoparlanti o come microfoni. Nel caso della prima funzionalità, il reticolo metallico emette suoni termoacustici, cioè gli impulsi elettrici fanno variare la temperatura del reticolo. I cambiamenti della temperatura causano cambiamenti nella pressione dell’aria che il nostro orecchio interpreta come suoni. Se invece il cerotto si usa come microfono, le onde sonore vengono convertite in segnali elettrici, anche questi interpretati come suoni.
Spiegare il funzionamento di queste membrane è sicuramente molto più complicato che usarle. L’idea di questa innovazione è quella di parlare e ascoltare grazie a questi cerotti senza il bisogno di altri dispositivi, o addirittura essere ancora più collegati con i nostri apparecchi tecnologici senza bisogno di fili (potremo buttare anche gli auricolari). Ciò che è più strabiliante però è che tra qualche tempo probabilmente questi piccolissimi gioielli della scienza potranno essere usati anche come apparecchi acustici per i disabili e fungere da speaker per chi non ha più la voce.
Sembra questione di magia, in realtà è scienza e noi ci auguriamo che questo progetto possa non solo renderci ancora più connessi in modo innovativo, ma possa essere un aiuto fondamentale per chi ne ha più necessità.